domenica 19 agosto 2012
Credere è una faccenda sporca
Secondo me, tanti di questi amici sono molto vicini a fare concretamente per il prossimo quanto piace al Padre in cui credo. Spesso più vicini di quanto lo siano tanti altri che si professano invece credenti.
Alcuni amici pensano che credere significhi avere un amico immaginario: dimenticano che ci sono amici lontanissimi ed assenti che, non per questo, cessano di essere amici veri.
Credere non significa confidare in qualcuno che faccia quanto ritieni per te conveniente: salute, benessere, serenità, amore, gioia…
Credere non significa confidare in qualcuno che castiga chi ti offende ed abbatte i tuoi nemici.
Credere significa confidare nel Padre che ti ama da sempre ed incondizionatamente, anche e proprio nei momenti in cui ti sembra totalmente insussistente o avverso al più elementare buon senso umano.
Questo affidarsi non è cieco abbandono e passiva indolenza, ma è impegno, lotta e sacrificio generoso: è mettersi al fianco di chi ha donato la vita per la Vita.
Senza sangue, sudore, fango ed ogni immondo umore umano, donato per sollevare dal dolore chi rischia di affondare nella disperazione, non c’è autentico Cristianesimo.
Il Gesù in cui il cristiano crede non è un Dio che fa un nobile e solenne gesto tracciato con le dita nell’aria per sancire: «gli sporchi peccati dell’umanità sono da ora rimessi». È un Figlio d’uomo che prende schiaffi, sputi, frustate e chiodi nella carne fino a morirne. Troppo schifoso per piacere a chi preferirebbe un Dio che con un gesto cancella l’oceano indicibile di dolore creato ogni giorno da ciascuno e dall’umanità intera.
Per questo Gesù scandalizzò, sapendo di scandalizzare, quando proclamò sé stesso pane e vino.
Mangiare carne e bere sangue umano: quale smisurata oscenità può anche solo affiancarsi a questo orrore?
Il cristiano non crede in qualcuno che lo compiace, ma in Qualcuno che lo mette in gioco, sfidandolo a seguirlo sul terreno di incredibili utopie.
Credo che l’uomo non possa essere Uomo se non perseguendo queste incredibili utopie di bene, solidarietà, fratellanza, perdono… che tutte si fondono nella semplice definizione di Amore.
Amore non è però un cuoricino disegnato sulla sabbia o su un vetro appannato, non è un fiore profumato o una stella perduta nella notte.
Amore è prende schiaffi, sputi, frustate e chiodi nella carne fino a morirne; patire ma non risentire.
Non è bello. Molto più pulito ed elegante cavarsela con riti tranquilli e disciplinati, con graziosi salmi edificanti e gesti cerimoniali. Proprio ciò che tanti cristiani si aspettano da una religione che sarebbe, questa sì, vero oppio dei popoli.
Uscendo da Messa ho sentito un padre inveire contro le parole ed il sacerdote che le aveva pronunciate nell’omelia. Parole scandalosamente sporche di lacrime e sangue, vergognosamente schierate dalla parte dei deboli. In sintesi, parole di politica in chiesa! Quale vergogna!
Proprio come le parole e le azioni di quel Gesù che non perdeva mai occasione per scandalizzare con il suo imprevedibile amore scribi e farisei.
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E questi cosiddetti Cristiani/cattolici "ortodossi" col paraocchi sono i peggiori nemici del vero Cristianesimo. La cosa preoccupante è che credono di essere nel vero e vengono ad assistere alle funzioni religiose per criticare o trovare il modo di additare ai propri figli gli esempi da non seguire e i motivi per denunciare all'autorità religiosa ufficiale i sacerdoti che cercano di far vivere il Vangelo e le letture alla luce degli avvenimenti attuali. La politica in senso generale, riguarda "tutti" i soggetti facenti parte di una società, e non esclusivamente chi fa politica attiva, ovvero opera nelle strutture deputate a determinarla, la politica è l'occuparsi in qualche modo di come viene gestito lo Stato o sue substrutture territoriali. In tal senso "fa politica" anche chi, subendone effetti negativi ad opera di coloro che ne sono istituzionalmente investiti, scende in piazza per protestare e perciò chi si schiera con i più deboli come quel sacerdote è giusto e sacrosanto che faccia politica
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EliminaUN SACERDOTE HA UNA MISSIONE DA COMPIERE: GUIDARE LA COMUNITA' CHE GLI E' STATA AFFIDATA ALLA CONOSCENZA DI DIO, CON L'AUSILIO DELLA RIVELAZIONE, DELL'ANTICO E NUOVO TESTAMENTO,E DEGLI ATTI DEGLI APOSTOLI.---MT 13,52 Ed egli disse:-perciò, un maestro della legge che diventa discepolo del Regno di Dio è come un capofamiglia che dal suo tesoro tira fuori cose vecchie e cose nuove. FAR CONOSCERE L'AMORE DI DIO, FAR CAPIRE CHE SIAMO TUTTI FRATELLI, AMARE DIO E IL PROSSIMO, E' PER UN SACERDOTE LA MASSIMA ASPIRAZIONE CHE PUO' AVERE PER LA SUA COMUNITA',NON OCCORRE CHE SI ADDENTRI NELL'INSINUOSO E FALSO VORTICE DELLA POLITICA,DOVE NON ESISTE VERITA', PERCHE' LA VERITA' E' UNA SOLA ED E' CRISTO GESU'.---PERO', SE UN SACERDOTE RITIENE CHE SIA GIUSTO OCCUPARSI DI POLITICA PRIMA CHE DELLA SUA COMUNITA', LASCI L'ABITO SACERDOTALE E DIVENTI UNA GUIDA POLITICA PER UNA PARTE DELLA SUA COMUNITA'.
RispondiEliminaMassimo, credo che non stiamo parlando del medesimo sacerdote.
EliminaConcordo con te quando affermi che mai un religioso deve anteporre la politica all'adempimento della missione sacerdotale. Non capisco però perché lo scrivi in maiuscolo, carattere che sul web connota una comunicazione urlata.
Un sacerdote non dovrebbe assolutamente occuparsi di politica in termini partitici. È però inevitabile che, in piena adesione all'insegnamento di Gesù e nell'assoluto adempimento del messaggio evangelico, prenda posizione a sostegno degli ultimi e dei deboli. Esattamente come fece papa Leone XIII con l’enciclica Rerum Novarum.
Ritengo che un luminoso esempio di sacerdozio sia quello rappresentato, per esempio nel film ‘Don Zeno. L'uomo di Nomadelfia’. La vicenda e la figura sono in quest’opera certamente romanzate, ma la sostanza rimane evidente.
Gesù scandalizzò perché non era il Messia che avrebbero voluto gli uomini del suo tempo e che avrebbe fatto a loro molto comodo. Anche oggi è così.
Vivere il Vangelo non si esaurisce in adempimenti rituali, ma richiede impegno anche nel realizzare l’Amore. Questo impegno non richiede equidistanza. Gesù ci ha insegnato da che parte stare.
Mi rendo conto che Santi e Profeti non ebbero solitamente modo di godere dell’approvazione dei benestanti, dei sapienti e spesso nemmeno della gerarchia ecclesiastica. Chi segue Gesù nelle azioni e non solo nelle parole, finisce anche col portarne anche la croce. Questo non è esteticamente apprezzabile dai più, che preferirebbero un Salvatore incoronato, ma non di spine e vestito di porpora, ma non intrisa di sangue. Per questo ho scritto che Credere è una faccenda sporca.
Concordo con questa tua analisi, la mia risposta precedente evidenziava alla signora Luigina che non occorre che un ministro della chiesa sia attivamente coinvolto nella politica; di sacerdoti che simpatizzano palesemente per una parte politica,esprimendo odio e disinteresse o discreditando con demagogia la parte avversa, ce ne sono diversi e non si rendono conto che oltre a non far il bene della CHIESA, ottengono l'effetto opposto dell'insegnamento di Gesù Cristo,----DIVIDONO,ESCLUDONO,EMARGINANO,DERIDONO,MINIMIZZANO chi non la pensa come loro, identificandosi come unici paladini difensori della verità, solamente ed unicamente da loro compresa e messa in pratica.---- E' a questi sacerdoti che esprimevo il mio dissenso, non certo a ministi della CHIESA come Don ZENO.---P. MARCOLINI, P.FERRARI, P.COTTINELLI, P.SCALVINI, P.CITTADINI, P.OLCESE, P.PIFFERETTI, P.BEVILACQUA,ECC...ANCHE QUESTI SACERDOTI HANNO FATTO IL BENE DELLA CHIESA SENZA MAI EVIDENZIARE UN'APPARTENENZA POLITICA,MA SOLAMENTE L'AMORE VERSO DIO E IL PROSSIMO.
EliminaNon capisco, signor Bonera, dove, secondo lei, io abbia scritto che quel sacerdote simpatizza per una parte politica esprimendo odio e screditando quella avversa (quale?).
RispondiEliminaInfatti non l'ha scritto, le ho evidenziato solo che non occorre che un ministro della Chiesa sia attivamente coinvolto nella politica,e il perchè è spiegato nel restante scritto.
Elimina"non occorre che un ministro della Chiesa sia attivamente coinvolto nella politica" Non ho detto nemmeno questo. E con questo chiudo una sterile polemica da lei innescata per non so quali motivi e dall'alto di quale cattedra ;-) :-D
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