lunedì 28 marzo 2011

Il Reduce: testo italiano della struggente canzone di Davide Van De Sfroos

L’amica Jasna ha tradotto il testo della stupenda canzone "Il Reduce" di Davide Van De Sfroos.
I figli e le figlie di reduci, chi ha parlato con loro e li ha conosciuti veramente, comprende quanto dolore e struggente dolcezza contengono questi versi.
Eccola.

Artista: Davide Van De Sfroos
Album: Yanez
Titolo: Il Reduce

Aspetta un attimo a cacciare via il sole
e a lasciami qui da solo all'ombra.
Sul muro la tua croce sembra tremi,
quando accendo il camino.
La poltrona conosce il mio peso
ma a sfondarla è questa memoria
che soffia con il suo fiato da zampogna
per non farmi dormire.
E se guardo questo guanto di pelle
con sotto un pugno fatto di legno,
mi domando se la mano che ho perduto
stia ancora sparando.
Ma forse è stato un tuo regalo
a strapparmi via quella mano sciagurata
che pregava per non farsi ammazzare
e sparava,sparava,sparava…
ad altra gente che sparava…
e sparava,sparava,sparava…
ad altra gente che pregava.
Non avevo mai ammazzato neanche un fagiano
ed ho sempre trattato bene anche le formiche.
Eravamo in tanti caricati su quel treno,
come foglie distaccate,
e imparavamo tutta la geografia
nel contare ogni posto che bruciava.
E la cenere di tutta l'Europa
ce l'ho ancora in bocca.
Per il viaggio di nozze con la morte
abbiamo tirato fuori Nikolajewka.
E brindavamo con il ghiaccio e con il fuoco
col muso nel fango.
E la sposa vestita di nero,
quanta gente ha portato sul suo altare.
E intanto che le davo la mano,
girava la faccia lontano
verso quelli che baciava
e in tanto lasciava il suo anello
a quest' uomo che tornava.
La tua croce ha sempre tre chiodi,
la mia ovviamente uno in meno,
ma son qui con la stessa preghiera
come ogni sera.
Te la scrivo con il sangue non speso
ed una penna nera.

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